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Parcheggi, l'apertura dell'amministrazione comunale: "Un protocollo all'insegna del rispetto delle regole"

Il tema parcheggi, specialmente quelli di Miliscola e Miseno, è uno di quelli classici che vengono toccati da tutte le forze politiche, ad ogni momento elettorale, ma che poi, di fatto, resta insoluto. Stavolta l'amministrazione comunale ha, invece, deciso di andare fino in fondo: chiusura per tutti coloro che sono privi di titoli autorizzatori o irregolari dal punto di vista dei tributi locali. Dopo alcune settimane di stallo, sta per arrivare una soluzione temporanea: una convenzione, un protocollo, di rigenerazione urbana che, a partire dal prossimo Consiglio Comunale ed a seguito di consequenziale delibera di Giunta Comunale, tutti gli operatori potranno sottoscrivere.

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A Miseno e Miliscola ci sono aree parcheggio in aree vincolate SIC (Siti di interesse comunitario)

Il post del Sindaco Josi Gerardo Della Ragione sul tema parcheggi

C’è un solo modo per riaprire i parcheggi abusivi di Miliscola, Miseno e di tutta la città. E si chiama legalità. Sarò ancora più chiaro. Non c’è niente da “apparare”. Si devono solo rispettare le leggi. Per questo siamo pronti a proporre un protocollo a tutti i parcheggiatori irregolari. Sarà il Comune di Bacoli a dettare le regole. Nessun piacere. Bisogna smetterla con i piaceri. Non servono a nessuno. Né alla città e né ai privati. Forniremo un elenco di doveri. E lo faremo alla luce del sole. In consiglio comunale, già la prossima settimana. Perché non abbiamo nulla da nascondere. E perché soltanto rispettando i propri doveri, si possono chiedere a gran voce i propri diritti. Senza dover più essere costretti a ringraziare nessuno. Un elenco di obblighi a cui uniformarsi, in tempi rapidi. Per poter aprire le aree di sosta per quest’estate, e poi riconvertirle in altre attività, sostenibili e rispettose della natura, già dal prossimo autunno. Chi lo vorrà fare, dovrà firmare un protocollo in Municipio. E rispettarne ogni punto, pena nuova chiusura. Nell’elenco c’è innanzitutto il pagamento delle tasse arretrate (tra i parcheggiatori risulta anche chi non paga la Tari dal 2016). C’è il versamento dei canoni di locazione non versati, ove l’area sia di proprietà comunale. C’è il dovere di regolarizzare i rapporti di lavoro, pagando i contributi a chi “fatica” giornate intere sotto il sole cocente. C’è l’abbattimento delle strutture abusive. C’è l’obbligo di ospitare solo il numero di auto che garantisca le misure di sicurezza. Non un’auto in più, utilizzando soltanto l’area commerciale. E liberando subito quelle agricole. C’è l’eliminazione di tutti i detrattori ambientali: baracche, strutture metalliche, massetti di cemento, reti e barriere che ostruiscano la vista della di lago, mare o di vedute panoramiche. C’è l’incremento della vegetazione mediterranea, prevedendo anche la piantumazione di alberi e arbusti adatti all’habitat naturale e tali da riconfigurare un viale alberati (lecci, querce, canneti). C’è la manutenzione ordinaria dei muri di recinzione fronte strada, con eliminazione di tutte le barriere visive. C’è la rimozione delle superfici impermeabili con materiali e tecnologie non impattanti, reversibili e che garantiscano il non inquinamento del sottosuolo. E c’è il dovere di implementare sistemi di mobilità sostenibile integrata, con pannelli telematici, da posizionarsi agli ingressi della città, in cui sia indicata la capienza dei parcheggi. Oltre a implementare le postazioni di bike sharing, postazioni ricariche elettriche per auto. E ad incentivare parcheggi di interscambio e navette. Ci sono gli obiettivi da raggiungere ed i tempi, brevi, entro cui realizzarli. È un nuovo corso per la città. Quello in cui il bene comune torna ad essere difeso. Quello in cui l’imprenditore privato non dovrà più chiedere il piacere al politico di turno. Ma, rispettando le regole, potrà sempre rivendicare diritti. È un messaggio chiaro. Noi non siamo contro l’economia. Ma combattiamo l’illegalità. Con ogni forza. Ed esigiamo che non accada mai più che uno sviluppo insano, a vantaggio di pochi, vada ad arrecare danni per tutti. Riducendo la città al dissesto. Meno piaceri, più doveri. Così nessuno sarà più schiavo di qualcun altro. Così nessuno sarà più padrone. E le istituzioni non saranno più il luogo deputato a distruggere i servizi pubblici, affossando le casse comunali. Ma la sede dove tutti i cittadini contribuiscono al benessere collettivo. Meno schiavi, meno padroni. Più uomini liberi. Possiamo farcela, insieme. Bacoli non dovrà più essere terra di anarchia. Mai più paese dei balocchi. È la strada giusta. Fatta di tante tappe. Impariamo, insieme, a guardare l’orizzonte. Dobbiamo cambiare, con l’aiuto di tutti. Un passo alla volta.

Intanto, per tutti i fine settimana, c'è il servizio navetta

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